videogame80

Amarcord e nuove sfide

Correvano gli anni ’80 (secolo XX!) e nelle case c’erano i cosí detti “home computers”.
Imperava la sfida tra possessori di ZX Spectrum e Commodore 64.
Era l’epoca in cui ci si approcciava alla programmazione con il linguaggio BASIC; i piú arditi si spingevano verso l’assembler (io tra quelli) a colpi di PEEK e POKE (mitiche istruzioni BASIC per accedere direttamente alla memoria di quelle semplici architetture, perciò semplici da comprendere).

Era il tempo in cui eravamo capaci di attendere decine di minuti per caricare da nastro magnetico (una semplice cassetta audio analogica!) in memoria i pochi kbytes (il 64 ne aveva appunto 64, di cui solo 38 per programmi BASIC) dell’agognato video gioco: il tutto da fruire sul TV di casa.
I piú fortunati poterono godere dell’accesso diretto (e della relativa velocitá) dei floppy disk da 5″1/2 per la bellezza di 176k (unità 1541), o di un monitor a colori (1701/1702)!

Molti giochi erano proprio in BASIC, trascritti da pagine di riviste di computer (cosa sono?), frutto di scambi e baratto. Spesso si ignoravano origine e autore.

Vedere un super calcolatore giocare a Tic TacToc (Tris) nel film “War Games” nello stesso modo (e sostanzialmente qualità grafica ) del nostro home computer era parte di una forma di orgoglio di essere nel futuro, nella modernità, al passo con la tecnologia.

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Se aggiungiamo il fatto che il gioco lo avevamo “scritto di nostro pugno”, é facile immaginare quali emozioni potevano correre nei nostri cuori.

Di quei giochi semplici si é perso un po’ ricordo, e non sono stati piú riproposti (con qualche eccezione come componente ludica nei primi cellulari Nokia: ricordate Snakes?).

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E quindi lanciamo qui una sfida.

Cominciamo una “operazione amarcord”, ossia cominciamo a recuperare al ricordo e alla fruibilità questi vecchi e gloriosi giochi.
Noi inizieremo da uno: cerchiamo volenterosi che proseguano la sfida.

La mia scelta cade sul ricordo di un gioco il cui nome era noto a me come Strike & Ball, gioco che mi ha appassionato sia nella sua implementazione (ne avevo esteso le caratteristiche di base e realizzato una interfaccia molto accattivante per i mezzi disponibili), sia nel suo utilizzo.

Grazie ad Internet (e Wikipedia), inesistente negli anni ’80, scopro che questo glorioso gioco aveva un padre illustre (e non si tratta dell’ovvio Mastermind che deve suoi natali allo stesso padre).
Si tratta di Bulls and Cows un gioco semplice che può essere giocato tra amici anche semplicemente con carta e penna.
La cosa per me piú affascinante é che il gioco é da ritenersi all’origine del primo “videogioco” della storia: nel 1970 infatti J.M.Grochow al MIT scrisse in PL/1 su Multics (cavolo! il padre di Unix! … quasi una riunione di famiglia!) un programma dal nome moo (esplicativo, no?!) per giocare a Bulls and Cows.

Le regole di gioco (nella versione numerica, ossia quella da cui é derivata la versione del 1970) sono molto semplici.
Si tratta di indovinare in un numero finito di tentativi un numero segreto di 4 cifre; ad ogni tentativo l’avversario (nel nostro caso il computer) indicherà quante cifre sono state individuate nella posizione corretta con il simbolo X (Strike)  e quante invece sono state indicate giuste ma nella posizione errata con il simbolo O (Ball).

Si vince indovinando in numero segreto; si perde esaurendo i tentativi concessi (tipicamente 10).

Sembra facile, ma vi assicuro che consente di impegnare un po’ di “materia grigia”!

Nella versione originale un progamma al calcolatore impiega in media circa 5 tentativi per indovinare il numero segreto! Voi?

Ovviamente si può “alzare l’asticella” elevando il numero di cifre per il numero segreto.
Alla prossima puntata con due proposte di implementazione per questo gioco.

P.S. Forse ne troverete in giro, anche Open Source: ma noi cercheremo di stupirvi!

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